ANNO
2011
LUOGO
MAXXI, Roma
PROGRAMMA
Spazio pubblico | Paesaggio
SUPERFICIE
600 mq
IMPORTO LAVORI
135.000 euro
COMMITTENTE
Fondazione MAXXI & MOMA
PROGETTISTI
STARTT
STATO DI PROGETTO
PRIMO PREMIO - REALIZZATO
RICONOSCIMENTI
PRIMO PREMIO - YAP-MAXXI 2011
Concorso internazionale su selezione per la promozione dei giovani architetti
under 35 in Europa
OTHER CREDITS
YOAQLAB (plastico)
Vincitore del premio YAP MAXXI, WHATAMI è uno spazio pubblico temporaneo progettato per accogliere le attività del programma estivo del museo MAXXI di Roma: una spiaggia urbana per il tempo libero, aperta 24 ore su 24, destinata ai cittadini e ai visitatori del museo.
WHATAMI è un arcipelago di un mare immaginario composto di isole mobili, che si dispongono liberamente lungo il piazzale esterno del Museo, a seconda delle necessità e degli usi. Si distende lungo la superficie di cemento, o rifluisce, nella sua formazione chiusa, all’interno dell’area individuata dal bando.
WHATAMI è la corruzione di “What am I”: declinazione industriale del primo puzzle inventato nel 700 a scopo ludico-didattico da John Spilsbury, che si smontava lungo i confini geografici delle terre emerse e delle catene montuose. Un gioco compositivo che vuole essere anche un omaggio alle mappe geografiche di Alighiero Boetti, a cui è dedicato il piazzale del MAXXI. Al pavimento astratto in cemento bianco della piazza, si sovrappone una topografia complessa formata dall’unione di una grande collina verde fissa con le isole mobili che, come pezzi di un puzzle, animano e articolano lo spazio longitudinale antistante il museo. Ne deriva un paesaggio onirico composto da diversi elementi: le colline verdi a contatto con l’acqua, le sedute in legno, e i grandi “fiori” artificiali che garantiscono l’ombra durante il giorno e, di notte, si rivelano come fonti di luce. La collina maggiore, modellata in modo da risolvere il salto di quota a nord, assume la funzione di platea da cui poter ammirare i concerti o gli altri eventi svolti nella piazza. Allo stesso tempo, la posizione delle sedute genera distinti spazi di aggregazione dove ritrovarsi, riposare o, semplicemente, ammirare il museo.